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I pensieri intrusivi:indicazioni per gestirli

  • Gilda Di Nardo
  • 6 feb 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Un pensiero intrusivo è un pensiero o un'immagine che percepiamo come esterno, che non riconosciamo come parte di noi, che si è introdotto forzatamente, contro la nostra volontà, nella nostra mente, Il pensiero intrusivo può assumere forma di contenuti violenti, non conformi alla nostra morale, religiosi, e di altro genere .Tendenzialmente questo tipo di pensieri tende a caratterizzare il disturbo ossessivo ma lo ritroviamo anche in una serie di disturbi caratterizzati da rigidità di pensiero e necessità di controllo (disturbi dell'alimentazione, fobie, ansia, ecc.). In generale un pensiero intrusivo diviene per il soggetto che lo sperimenta fastidioso, disgustoso, pauroso ed infatti il soggetto stesso tende a rifiutarlo, a cacciarlo via, pur chiedendosene l'origine. L’esigenza di sapere se il pensiero è reale oppure no con la massima certezza, causa un vero e proprio cortocircuito, che sovraccarica tutti i pensieri “dolorosi” e li rende frequenti e ossessionanti. E' ovvio che se si è in una situazione di disturbo è necessario rivolgersi ad un professionista per affrontare la cosa ed imparare a gestire questi pensieri, tuttavia qui di seguito lascio alcune indicazioni che almeno permottono di riflettere su quale sia l'approccio giusto ai pensieri intrusivi:

Accettarli e non respingerli

Distrarsi ed impegnarsi in attività pratiche

Fermarli con frasi che ci risultano convincenti

Non isolarsi Molto spesso questi generici punti provocano sgomento e incredulità nella persona che si ritrova a fare i conti con i pensieri intrusivi, tanta è la necessità di comprenderli e fuggirli al contempo e la certezza che non potrà smettere di pensarli e quindi resterà sottomesso agli stessi. In tal senso per la persona che sperimenta il pensiero intrusivo ed ossessivo può sembrare assurdo dover accettare pensieri che lo assillano, così come può sembrare impossibile distrarsi dal pensiero intrusivo perchè sembra avere esso stesso il controllo sulla persona e non viceversa.

Invece ognuno di noi, normalmente, può smettere di alimentare un proprio pensiero. Nella persona che è assillata dai pensieri intrusivi questa normale funzione del pensiero appare come invalidata e l'individuo stesso tende a ritenersi incapace di usarla; è però fondamentale capire che l’accettazione dei pensieri intrusivi non è un atto passivo, di sottomissione. Accettare non significa arrendersi all’evidenza di quanto dicono i pensieri ossessivi (che invece mentono clamorosamente). Si tratta di un atto attivo, nel quale si decide consapevolmente che non si vuole più dare retta alle menzogne illusorie del disturbo, e si fa tutto il possibile per non caderci ogni volta. Se riusciamo a farlo sistematicamente, passando dal combattimento all’accettazione, abbiamo un’arma potentissima contro il pensiero intrusivo.

Specifico che ciò che và accettato non è il contenuto del pensiero (che è sempre falso e legato ad una patologia). Ciò che va accettato è la sua presenza. Per la precisione va accettato che in un determinato momento si può verificare un determinato pensiero e che, per quanto esso cia appaia brutto o disgustoso, noi non siamo il nostro pensiero e la fantasia non è la realtà.

 
 
 
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